IL PERSONAGGIO / Ugo Nespolo: “Uso un linguaggio artistico diretto e di facile lettura”

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Intervista di FEDERICA D’AVANZO

Ugo Nespolo, uno dei principali interpreti della Pop Art italiana, torinese, ha presentato a Napoli grazie a “Omnia Arte” tre nuove opere che rappresentano altrettante professioni: l’avvocato, il medico e il commercialista.

Nespolo, ci troviamo di fronte a tre opere molto importanti per lei, ci può spiegare di cosa si tratta?

«Innanzitutto, ci troviamo di fronte a tre serigrafie, realizzate con la tecnica di stampa a mano. Esse rappresentano tre mestieri; quello dell’uomo di legge, quello del medico e del commercialista».

Perché ha scelto proprio questi tre mestieri?

«Perché, in primis, rappresentano le professioni cardine della nostra società, ma soprattutto perché è giusto andare nella direzione di un’Italia produttiva, di un’Italia che ragiona. Dietro queste professioni, inoltre, c’è ricerca, innovazione; e questo è molto importante. Sono lavori attraverso cui ho cercato di ragionare per simboli, per icone».

Che intende per icone?

«Intendo un linguaggio sintetico della comunicazione attraverso delle immagini, molto secca e molto chiara. Infatti, non è la prima volta che ragiono artisticamente in questa direzione. Ho già, in passato, realizzato opere utilizzando questo tipo di linguaggio perché diretto e di facile lettura».

Da un punto di vista tecnico-artistico come descriverebbe queste opere?

«La lettura è molto semplice. Al centro di ognuno di essa ci sono gli elementi principali di ogni mestiere raffigurato. Il cuore per il medico, la bilancia per la legge, la cassa per il commercialista».

Queste tavole sono state impreziosite da un’aggiunta tecnica: quella della foglia oro e del collage. Ci può spiegare il perché di questa scelta?

«Sì, effettivamente queste tavole hanno una qualità tecnica in più. Non sono soltanto delle serigrafie; sono state a mano ritoccate con aggiunta di foglia oro e collage; in particolare per differenziarle dalla tipica stampa, ma anche per riuscire a mettere su un’unica tela i principali simboli dei mestieri rappresentati. Una tecnica, questa, che ha sostituito quella che era la vecchia tecnica dell’incisione ad acquaforte».

Lei viene spesso a Napoli. Com’è ogni volta tornare?

«Io adoro Napoli, è una città bellissima e sono sempre ben accolto dal calore dei napoletani. Pertanto ci torno sempre molto volentieri».