Polizia, nasce “You Pol”, l’app contro le baby gang per segnalare abusi e violenze

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Anche la Questura di Napoli, dopo quelle di Milano, Roma e Catania, adotta l’app “You Pol” per le segnalazioni in forma riservata o anonima di fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Lo ha annunciato il Questore di Napoli, Antonio De Iesu, che ha illustrato insieme al responsabile dell’Upg, Michele Spina, il funzionamento dello strumento digitale che ci si augura possa spingere ai giovani e le loro famiglie a segnalare e collaborare con le forze dell’Ordine.

“È uno strumento adeguato, progettato per canalizzare la voglia di collaborare dei giovani, ma non solo. Mi attendo collaborazione dai genitori perché questa applicazione è rivolta a chiunque voglia dare una mano alle forze di polizia, anche in maniera anonima – ha detto il questore De Iesu -. Ci rendiamo conto che può esserci diffidenza, ma per noi è importante che la segnalazione sia corroborata da immagini, che sono la fonte di investigazione grazie alla quale le indagini possono progredire più rapidamente”.

L’app consente l’invio di informazioni e, al momento, anche di fotografie. L’applicazione – che si può scaricare gratuitamente sul proprio dispositivo mobile – consente di mettersi in contatto con la centrale operativa della Polizia, su una particolare console, attraverso la quale si può anche dialogare con l’utente”. “Il prossimo passo – ha annunciato il questore di Napoli – è la diffusione nelle scuole, attraverso un protocollo d’intesa con la direzione scolastica regionale e provinciale. Troveremo il modo, anche con il Comune, per diffondere a tutti questo strumento”. De Iesu ha poi rivolto un appello ai genitori: “da loro mi aspetto molto, aiutateci a combattere spaccio, bullismo ma anche gli altri reati, per tutelare i loro figli”.

La sala operativa della Questura gestirà il flusso di comunicazioni, riceverà le foto e nei prossimi mesi, grazie allo sviluppo dello strumento tecnologico, anche video. L’obiettivo è che di venti familiare per i giovanissimi, sempre più collegati attraverso i social, e che attraverso il suo utilizzo si possa arginare il fenomeno del bullismo e delle baby gang.