San Paolo, De Laurentiis: “Voglio lo stadio per cento anni”

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Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, vuole firmare una convenzione per l’utilizzo dello stadio San Paolo di 100 anni. Questa l’indiscrezione che viene fuori dall’ultimo Consiglio Comunale, durante il quale, il patron azzurro e l’assise cittadina si sono scambiati segnali di pace. Ma i consiglieri di via Verdi non sembrano intenzionati a soddisfare la richiesta, immaginando al contrario una convenzione quinquennale, comunque a partire dal prossimo anno. Resta ancora da definire e risolvere il contenzioso che parte dal 2015 e arriva ai giorni nostri, ballano diversi milioni di euro ma il clima pare che tenda al sereno.

Il presidente della commissione sporti, Carmine Sgambati, mai tenero con il presidente azzurro, ha spiegato che il Comune non può essere nemico del Calcio Napoli e viceversa” e auspica dunque un accordo. Parole distensive ma ferme dell’assessore allo sport, Ciro Borriello, alle prese con i tempi per i lavori di ristrutturazione dello stadio in vista delle Universiadi. Grazie ai fondi regionali, oltre alla pista d’atletica, saranno sostituiti i sediolini, rifatti i servizi igienici e l’impianto anti-incendio. Un nuovo look che consentirà al Comune anche di capitalizzare per un bene in condizioni sicuramente migliori.

E De Laurentiis, da Solopaca dove ha inaugurato un Napoli Club intitolato a lui, ha rilanciato: “Vediamo se lo si vuole assegnare al Calcio Napoli per i prossimi 100 anni oppure se si vuole fare una momentanea lunga concessione così come c’è stata già in precedenza. Stiamo in contatto continuo con il capo di gabinetto Attilio Auricchio e l’assessore, vediamo come andare avanti. Intanto faccio parte del comitato per le Universiadi e vigilerò sui lavori».

Come si diceva, esiste già un canovaccio sul quale lavorare per l’intesa. Si legge nella bozza che «in merito all’utilizzo complessivo che non prevede – allo stato – una totale gestione esclusiva da parte del Calcio Napoli, va ribadita la volontà del Comune di garantire, per la parti non coinvolte da una gestione esclusiva la fruizione della pratica sportiva di altre discipline». Dunque non c’è chiusura su una convenzione lunghissima, anzi. È precisato che «allo stato» le cose stanno diversamente, ma poiché si deve firmare una convenzione ex novo tutto può succedere.